La società

L’associazione sportiva Primorje di Prosecco venne fondata nel 1924, solo due anni dopo la presa del potere da parte del Partito Nazionale Fascista di Benito Mussolini. In quegli anni difficili, nel borgo carsico a maggioranza slovena alcuni sportivi del luogo – per la precisione Stano e Stefan Trampus, Milan Rupel e Emil Kal – che praticavano il ciclismo presso le società sportive Adria di Trieste e Val di Barcola assieme ad alcuni giovani del paese, propongono la fondazione di un associazione sportiva, che prenderà il nome di Primorje. Primorje come l’analoga associazione sportiva e calcistica fondata qualche anno prima da emigranti del Litorale Triestino trasferitisi a Lubiana, che proprio negli anni ’20, in Slovenia, rappresentava l’unico valido antagonista allo strapotere dell’Ilirija di Lubiana. In sloveno Primorje significa »Litorale«. Già da subito al ciclismo sono stati affiancati anche l’atletica leggera e naturalmente la grande passione per il calcio. Come campo di casa venne scelta dapprima la »Velika Rouna« e successivamente la »Mala Rouna«. Nello stesso periodo le ragazze praticavano la pallamano femminile.

 

Società calcistica a Prosecco

Alla prima giornata sportiva del Primorje nel 1925 con gare di ciclismo, atletica, calcio e pallamano femminile, è seguita la partecipazione dei calciatori al campionato promosso dall’ Udruenje slovanskih 3portnidrustev v Italiji che ha portato alla prestigiosa vittoria del 1927 e alla conquista del trofeo »Nas glase (Nostra voce), oggi ancora presente nella bacheca della sede sociale. Con lo scioglimento di tutti gli enti e di tutte le associazioni non italiane, anche il Primorje, il 17 agosto 1927, è costretto a chiudere la Propria attività e subire la confisca dei beni societari, che però i dirigenti avevano saputo abilmente nascondere presso le proprie abitazioni, lasciando alle autorità solo qualche pallone bucato e qualche maglietta strappata. Nel libro contabile dell’associazione risultavano 45 lire di debito a favore del presidente Angel Ukmar. Nella tarda primavera del 1945, dopo la liberazione di Trieste, il Primorje viene rifondato con il nome di Sportno dru3tvo Primorje Prosek-Kontovel. Disputa la prima partit “o una rappresentativa del IX Korpus dell’Esercito Jugoslavo perdendo per 42. ll nuovo presidente del Primorje diventa Josip Bukavec. Dopo la fondazione dell’UCEF Unione Dei Circoli di Educazione Fisica del Territorio Libero di Trieste – ZOTV Zdruzenje drustev za telesno vzg0jo Svobodnega triaskega ozemlja il Primorje de subito partecipa al campionati ufficiali con notevoli difficoltà economiche e organizzative. Nel costruzione della strada statale priva la società del proprio campo da gioco sulla »Mala Rouna ed è per questo motivo che la squadra si sposta ad Aurisina e a Bagnoli della Rosandra/Boljunec per le partite interne. Nel 1950 grazie al lavoro volontario e all’aiuto del Comune di Sgonico, la dirigenza del Primorje riesce è sistemare un’altro campo di gioco sul »Cerovece, ma a causa della vicinanza della strada statale con le nuove regole di sicurezza e di recinzione degli impianti diventa inagibile e viene di conseguenza abbandonato. Le squadra deve disputare nuovamente tutte le gare interne ad Aurisina, a Trebiciano e a Bagnoli della Rosandra/Boljunec con conseguenti esborsi per il trasporto dei giocatori e dei numerosissimi tifosi. Nel 1951-52 il Primorje si piazza al secondo posto nel campionato UCEF-ZDTV. Il 1954 segna il passaggio definitivo della zona A del Territorio libero di Trieste all’Italia mentre gli sloveni, che prima rappresentavano una percentuale consistente della popolazione e la maggioranza assoluta sull’Altipiano, diventano di colpo minoritariin uno Stato di diversi milioni di abitanti. La lingua slovena diventa una lingua davvero minoritaria, perdendo di fatto la valenza che aveva prima all’interno del TLT. Nei maggiori borghi a maggioranza slovena le autorità fanno costruire insediamenti per i profughi italiani provenienti dall’Istria e dalla Dalmazia, attuando in modo ufficioso una politica di assimilazione delle popolazioni slovene nella provincia di Trieste. Da allora per qualche decennio le autorità in ogni segmento della vita quotidiana creano parecchi disagi alle popolazioni autoctone, che vengono spesso discriminate non solo nella ricerca di un’occupazione statale, ma anche nella vita associativa e in altri ambiti, segmenti e contesti della vita quotidiana, come potremo vedere in seguito.

Il 27 giugno 1954 il Primorje festeggia i 30 anni della fondazione pubblicando una brochure, premiando i personaggi più meritevoli della propria storia e vincendo per 2:1 una partita amichevole contro una compagine di Bagnoli del Piano di Reggio Emilia.

Dal 1954 il Primorje abbandona definitivamente le discipline prima praticate (pallavolo, pallacanestro, atletica leggera) dedicandosi esclusivamente al calcio. Nello stesso anno, i soldati inglesi che stavano

lasciando Trieste, cedono il proprio rettangolo di gioco al Primorje. Purtroppo, lo stesso giorno della firma del passaggio di consegne dell’impianto presso il Comune di Trieste, per motivi ancora oggi non chiari, le autorità fanno togliere le recinzioni, le porte, le tubature dell’acqua e tutto quanto si poteva portar via, rendendo il campo inagibile.

Dopo lo scioglimento dell’UCEF-ZDTV e le difficoltà logistiche, nel 1957 e sotto la presidenza di Josip Furlan, i dirigenti del Primorje non disponendo di un rettangolo di gioco e non vedendo alcuna soluzione alle difficoltà nel partecipare a un campionato ufficiale FIGC, sospendono temporaneamente l’attività in attesa di tempi migliori. Per alcuni anni, a Prosecco si professa la propria passione per il calcio attraverso incontri amichevoli e ricreativi quali la tradizionale festa del calcio »stari in mladi« (vecchi e giovani) alla quale si radunano numerosi appassionati con tanto di telecronaca della partita in lingua slovena. Proprio durante quest’iniziativa, nel 1959, si verifica un atto increscioso, a conferma dell’intolleranza delle autorità cittadine nei confronti della presenza slovena a Trieste. Il comandante della stazione dei Carabinieri di Prosecco vuole a tutti i costi impedire la telecronaca della partita in lingua slovena. Questo fatto dà ai giova! e dintorni la giusta carica per rendere l’itiva tradizionale. Ancora oggi si disputa l’annuale partita »stari-mladie, dopo la quale la squadra perdente deve tirare in trionfo il carro dei vincitori dal campo al paese e dove il tutto si conclude con una vera e propria festa. Nel 1963 la società riprende la propria attività e nomina come presidente Anton Cimador. Nel 1963-64 il nuovo direttivo del Primorje, come prima società della comunità slovena a Trieste, iscrive la propria prima squadra al campionato ufficiale FIGGd II” Categoria. A Prosecco c’è grande attesa playa prima partita, ma purtroppo accadde l’impensabile. La maggioranza delle squadre, ad eccezione dell’Esperia e della Libertas Barcola, si rifiuta di giocare contro il Primorje a causa della sua de- nominazione slovena. Anche alcuni arbitri rifiutano di dirigere le gare del Primorje. Per questo motivo il Primorje disputa la sua prima gara ufficiale nei campionati FIGC, arbitrata da due direttori di gara di Gorizia, il 22 dicembre 1963 contro la Libertas Barcola, perdendo per 4:1. La gara di ritorno contro la stessa compagine si chiude con il 2:2, mentre contro l’Esperia il Primorje perde la prima partita 0:2, vincendo quella di ritorno per 1:0. Alla fine del campionato, il Primorje, con quattro partite disputate e 3 punti è ultimo in classifica. La decisione della FIGC di assegnare la vittoria al Primorje in tutte le gare non disputate, porta l’undici di Prosecco al primo posto in classifica assieme all’Edera, che però questa volta decide di giocare le partite di spareggio. La prima gara termina 1:1, nella seconda invece l’Edera vince per 4:1, ottenendo la promozione in l° Categoria. Anche se quanto accaduto rappresenta sicuramente un’ulteriore pagina buia nella storia postbellica triestina, il Primorje è il vincitore morale di una disputa che non avrebbe mai dovuto verificarsi nel mondo dello sport. La tenacia e la voglia dei dirigenti del Primorje di superare tutte le difficoltà ha aperto la strada anche alle altre realtà calcistiche slovene della provincia di Trieste, e al loro incontestabile diritto di Partecipare] {campionati ufficiali FIGC.

Dalla stagione 1964-65 nessuna squadra si rifiuta più di giocare contro il Primorje o qualche altra società slovena a causa della sua denominazione.

Nel 1967 la squadra juniores del Primorje disputa un’amichevole internazionale contro gli scozzesi dell’Airdrie Academy vincendo ad Aurisina per 2:0. Nel 1969, sempre i juniores, accompagnati dal coro maschile Vasilij Mirk di Prosecco, partecipano all’incontro di ritorno in Scozia. Questa volta prevalgono gli scozzesi con un secco 4:0. Nonostante la sconfitta, l’accoglienza in Scozia al ritmo di conamuse è davvero un’esperienza unica e indimenticabile. Nel 1972 gli scozzesi sono nuovamente ospiti a Prosecco, dove il Primotje dispone per loro di un programma culturale e sportivo davvero ricco con tanto di visita alla Casa Carsica, alla Grotta Gigante e un incontro con il sindaco di Trieste presso il Municipio in Piazza Grande. Il ri sportivo vede due sconfitte del Primorje, per 7:1 tra gli allievi e 6:0 tra gli juniores. Lo scambio di vimici scozzesi per il Primorje rimane comunque un’esperienza memorabile.

Nel 1970 il Primorje si riaffilia al rifondato ZSSDI (Unione delle associazioni sportive slovene in Italia) del quale fa parte tuttora.

Nella stagione sportiva 1970-71 il Primorje diventa definitivamente gestore del campo sportivo »Rounae, Nella stagione 1971-72 la prima squadra vince il campionato di Ill’ Categoria senza mai assaporare l’amarezza della sconfitta. Nel 1973 viene inaugurato il nuovo impianto di illuminazione del campo di Prosecco. Negli anni successivi il Primorje gioca prevalentemente in II° e in III° Categoria. Nel 1976-77 è la volta della prima storica promozione nel campionato di |* Categoria. Durante gli anni settanta e con un grande seguito di pubblico sugli spalti, vanno in scena alcune amichevoli con i giganti del calcio jugoslavo di allora, quali il Partizan di Belgrado, il Vojvodina di Novi Sad, il Haj-duk di Spalato e l’Olimpija di Lubiana.

Gli anni ottanta, sotto la presidenza di Dario Kante, portano la società alla piena maturazione, con il consolidamento del settore giovanile e alla costru: ella squadra che q; inno più tardi nel 1992-93 otterrà la storica promozione nel campionò di Promozione. Una grande partecipazione di genitori e giocatori si registra anche durante le feste sociali e durante la tradizionale festa di San Martino, dove il Primorje è da sempre presente. Gli anni novanta sono gli anni del massimo splendore, con 130 giocatori tesserati nei vari campionati e con un grande entusiasmo all’interno della società. Diversi giovani entrano a far parte della rosa della prima squadra, alcuni invece vanno a giocare nelle giovanili di qualche club professionistico (Triestina e Udinese). Fino al 2000 il Primorje disputa 6 campionati in Promozione con un numero consistente di giocatori prodotti dal proprio vivaio. Grande entusiasmo dimostrano anche ogni anno si incontrano in una tradizionale partitella di calcio. Tra il 1996 e il 1998, per due stagioni, esce il giornale bisettimanale bilingue (sloveno e italiano) della società: Primorje News.

Il Primorje dispone pure di una sezione bocciofila molto attiva, con oltre trenta soci e con un proprio campo da gioco sul »Balanze a Prosecco. La squadra di bocce partecipa per molti anni è campionati organizzati dall’Unione delle associazioni sportive slovene in Italia.

Verso la fine degli anni novanta si fa sentire il calo delle nascite, e il settore giovanile viene gestito in collaborazione con le altre realtà calcistiche della comunità slovena a Trieste (Zarja, Breg, Bor e successivamente con il Gaja e il Vesna). Dopo la retrocessione del 1999-2000 dalla Promozione in * Categoria il Primorje 3 trascorre i successivi 13 anni tra la e la Il Categoria. Nel 2006 viene fondato il Pomlad che raggruppa tutte le squadre giovanili delle compagini slovene, ma il Primorje in questo modo rinuncia completamente al proprio settore giovanile. risultati della collaborazione non si fanno attendere con la vittoria nel 2006-07 degli allievi nel campionato provinciale e la partecipazione nella stagione sportiva 2007-08, degli allievi e di due squadre di giovanissimi ai campionati regionali di categoria.

Nel 2008-09 il progetto Pomlad entra in crisi e sull’orizzonte si presenta il NK Kras. Nel frattempo il Primorje, senza il settore giovanile e con la sola prima squadra, attraversa momenti difficili non trovando stabilità societaria e un direttivo compatto. Nel 2008 diventa presidente Roberto Zuppin, che nei primi anni del nuovo decennio prova timidamente a rifondare il settore giovanile con una squadra di pulcini e una di piccoli amici. Le difficoltà sono però troppo evidenti e la prima squadra, dopo quasi trent’anni e dopo alcuni spareggi nella stagione 2012-13, scende in IIl* Categoria. Da qui, il direttivo ridottosi ad alcune cerca soluzioni nella collaborazione con il Kras. Il campo sportivo della Rouna viene risistemato e diventa uno dei migliori campi da gioco della Provincia di Trieste. La prima squadra del Primorje nella III° Catego! con un organico alquanto competitivo raggiunge la promozione in I° Categoria. Il settore giovanile viene gestito assieme al NK Kras sul campo di calcio del Primorje. Alla fine della stagione sportiva 2013-14 il Primorje torna a navigare da solo, interrompe la collaborazione con il NK Kras e apre una nuova pagina della propria storia. In estate viene organizzato un campus di calcio per i bambini più piccoli che viene coordinato dal semiprofessionista Alen Carli, che tra l’altro aveva iniziato la propria carriera proprio nel sodalizio di Prosecco.

Il 2014 porta al Primorje un traguardo importante; novant’anni di storia turbolenta, ricca di avvenimenti e di colpi di scena. Chissa che proprio da questo anniversario non inizi una risalita piena di successi e di nuove e innumerevoli soddisfazioni!